top of page

ORTI
di SAN TOMASO 

Bergamo, BG

TEAM DI PROGETTAZIONE

SAP Studio Architettura Paesaggio

architetto paesaggista Luigino Pirola

Collaboratori:

architetto paesaggista Valter Nava

architetto Clemens C. Lecchi

paesaggista Nicolò Sgalippa

dott. in geourbanistica Mattia Brumana

dott. in architettura del paesaggio Lorenzo Natali

dott. in architettura del paesaggio Michele Pezzoni

dott. in architettura del paesaggio Simone Signorelli

dott. in scienze umane dell'ambiente del territorio e del paesaggio

Matteo Passera

dott. in agrotecnologie per l'ambiente e il territorio

Luca Tagliabue

Studio di Progettazione Peretti

dott. architetto Maria Claudia Peretti

PN Studio Progetto Natura 

dott. ssa agronomo e paesaggista AIAPP Francesca Neonato

Collaboratori:

Alboricoltore Enrico Poiasina

Dott. in scienze ambientali Francesco Tomasinelli

Attualmente i due ambiti sui cui andremo ad agire, ovvero quello del Parco Suardi e quello degli Orti Storici, sono tra loro completamente separati.

Si tratta di due ambiti diversi tra di loro morfologicamente e funzionalmente, con gli orti destinati ad uso agricolo (fascia produttiva dei giardini dei palazzi nobiliari esistenti sulle vie Pignolo e San Tomaso nonché del polo conventuale delle Dimesse e delle Servite ora Gamec) e il Parco (già in passato caratterizzato dall’essere prato con colture di gelsi e viti) sul quale, dopo la donazione alla città da parte dei Suardi nel 1949, è invece ormai consolidato un uso ludico-ricreativo a parco pubblico.

I due ambiti sono separati fisicamente dal tracciato della Roggia Nuova e dal muro in pietra che segna il confine tra le due zone.

Gli orti storici sono al momento TOTALMENTE INACCESSIBILI DALLO SPAZIO PUBBLICO e l’unica possibilità di accedere è rappresentata dal passaggio attraverso le proprietà private attestate verso Via San Tomaso.

Si tratta quindi di un luogo di altissimo valore storico/ambientale/paesaggistico attualmente invisibile e inaccessibile alla gran parte dei cittadini.

Più che un rifacimento totale che determinerebbe numerosi problemi e costi, è realistico e corretto ipotizzare di concentrare l’intervento in pochi punti significativi con l’obiettivo di rafforzare e rendere evidenti i legami con le emergenze significative del contesto adiacente, nello specifico la Gamec e la riqualificata  ex Montelungo.

In particolare, si ipotizzano:

  • La creazione di due nuove piazze rivolte verso i punti notevoli del sistema di relazioni in corrispondenza delle attuali entrate e uscite dal parco;

  • Forature solamente percettive (senza entrate o uscite) in corrispondenza dell’angolo della recinzione;

  • La valorizzazione del tema dell’acqua, che è molto importante sia nell’idea contemporanea di sostenibilità che nella forma urbis del luogo.  Sono infatti ancora presenti numerose infrastrutture idriche fondamentali nella storia di Bergamo da valorizzare con interventi di ristrutturazione e bonifica.

Per il ripristino degli ORTI STORICI di  San Tomaso sono due gli elementi che il progetto propone di perseguire:

  •  il mantenimento della destinazione d’uso storica e cioè della coltivazione di ortaggi e piante da frutto evitando qualsiasi snaturamento del luogo e ponendosi un obiettivo di bellezza e sostenibilità (evitare la frantumazione disordinata in piccoli lotti autogestiti senza criteri);

  •  il mantenimento della forte vocazione sociale partecipativa di questo luogo per la cui salvaguardia negli anni recenti s’è sviluppato un forte movimento dal basso di comitati e associazioni. 

Tenendo sempre in considerazione gli obbiettivi sopraelencati, sono state proposte svariate attività proposte per il mantenimento degli orti:

  • Per rendere sostenibile dal punto di vista economico la gestione degli orti si potrebbe dare forma a un sistema di vendita a KM 0 dei prodotti ivi coltivati: i potenziali acquirenti potranno essere privati, compresi eventuali gruppi di acquisto solidale (GAS), negozianti e ristoratori.

  • Nel corso dell’anno potranno essere organizzati incontri e corsi divulgativi, teorici e pratici, sulle moderne tecniche di coltivazione biologica rivolti a coltivatori amatoriali coinvolgendo realtà e professionalità che operano in questo settore.

  • Sia i residenti che gli appassionati potranno scambiarsi esperienze di coltivazione, e partecipare ad iniziative sociali e culturali poiché l’attività agricola non è solamente un passatempo e un modo di ridurre il costo della spesa, ma un mezzo per conoscere persone e imparare dagli altri.

  •  A tal fine appare molto utile la presenza del punto ristoro esistente appena aldilà del muro di confine tra Orti e Parco che attualmente non risulta particolarmente attivo e valorizzato, ma che potrebbe trovare una nuova vita, considerato che il foro di attraversamento lungo il nuovo percorso verrà realizzato proprio in corrispondenza del piazzaletto inghiaiato già esistente.

bottom of page