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CONCORSO INTERNAZIONALE PARCO VIARNO 
Lugano, SVIZZERA

TEAM DI PROGETTAZIONE

Luigino Pirola (Capogruppo)

Marco Lameri 

OKAM studio

Collaboratori

Raffael Cobellis

Marco Nelli

La città di Lugano ha indetto un concorso internazionale di progettazione per la riqualificazione di Parco Viarno nel quartiere di Pregassona.

NUOVA TERRA BROLIVA

La villa di Viarno recuperata e il suo nuovo parco diventano luoghi di vita collettiva per il borgo e i quartieri di Pregassona. Il progetto di paesaggio diventa centrale per l’idea del nuovo parco. Nel parco confluiscono storia e presente. Si parte dalla lettera dei segni ancora presenti in loco, tratti dalle carte storiche e dalle foto aeree storiche.
Si propone una trama nuova, un disegno contemporaneo del parco.
Si lega il nuovo disegno alle nuove funzioni collettive, alle nuove infrastrutture, alle nuove modalità di partecipazione alla vita di un parco pubblico. Il parco diventa luogo di riferimento per la città di Lugano, per la collina di Pregassona.


Parco alternativo al lungolago.

Parco mediano tra il lago e i monti.

Cerniera tra il centro della città e i borghi periferici.

Cerniera tra il paesaggio lacustre e il paesaggio pedemontano.
 

Strategico dunque per la fruizione degli spazi aperti e la connettività ecologica e urbana.


La proposta, interpretando il rapporto d’integrazione fra spazio costruito e ambiente che la Villa Viarnetto ha saputo nel tempo costruire, distribuisce sul suolo spazi liberi e spazi costruiti assecondando la vocazione del luogo.


La pausa dell’edificato su via Cassone diventa così l’occasione per la formazione di un fronte urbano permeabile, che dialoga strutturalmente e funzionalmente con lo spazio d’eccellenza del Parco.

Tre edifici disposti secondo le giaciture consolidate, che si interrompono sulla via e che lasciano vedere il taglio lasciato dal contemporaneo orientamento della via. Tre edifici che come cannocchiali si lasciano attraversare e che mantengono la relazione, non solo visiva, fra l’asse della via e gli spazi di pertinenza della Villa e del Parco.


La Villa, recuperata nella sua dimensione originaria, si arricchisce di una barchessa costruita sul ritmo delle facciate originarie.  Un’aggiunta capace di costruire con la sua presenza, insieme alla Villa, spazi di pertinenza e di rappresentanza che valorizzano la presenza stessa della Villa e l’intero sistema di funzioni.

Il concetto progettuale
Qualità e integrazione della proposta nel sistema del paesaggio

Il Parco prevede la riapertura del grande spazio a prato scosceso dinanzi la villa a sud, con accessi e percorsi pedonali e carrai. L’antico accesso pergolato da est viene riaperto. Viene proposto un percorso verso nord e verso ovest con le nuove architetture collettive progettate.


Il bosco di conifere confermato ma ripensato non come ‘zoo’ ma come bosco amico per osservazione naturalistica e avventura. Proprio qui tra bosco e radura trovano spazio le nuove aree gioco, tra ombra e luce, tra profumo di resine e fieno.

Una fascia di boschina autoctona porta lo sguardo verso la torre del borgo e verso i monti: roverelle, aceri di monte e castagni anticipano i boschi misti del monte Coreggia.


I grandi prati centrali rimangono liberi, costellati di alberi sparsi. Al centro del parco la grande quercia: snodo e cerniera, monumento vegetale e landmark, punto focale insieme alla villa.
Vite maritata, campi fioriti, frutteti e orti condivisi e didattici disegnano il parco orientale del parco. Funzioni che sono implementabili e modulari.

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